mercoledì 28 agosto 2019

A volte basta chiedere

Pochi giorni e anch'io, come molti, tornerò al lavoro.
Se dovessi immaginare la scena di un film per dare un'idea di quale sia il rapporto tra me e la mia occupazione, sceglierei la parte iniziale di Fine di una storia, in cui Ralph Fiennes sta scrivendo a macchina. E ciò che scrive è: "Questa è la storia di un odio."
So di essere in buona compagnia a riguardo.
E altrettanto bene so che, specie di questi tempi, bisognerebbe stare attenti a non sputare nel piatto dove si mangia.
Ma questa è la pura e semplice verità: un odio.
Odio che negli ultimi anni è stato gestito via via sempre meglio per fortuna. Lui ha plasmato me, ed io sono riuscito  a mettergli almeno le redini.
La prima settimana sarà, come da copione, piuttosto difficile; poi quella splendida macchina chiamata cervello mi verrà in soccorso con espedienti che solo lei sa escogitare. 
Sino al prossimo periodo di ferie...
Ci sarebbero ore e fiumi di parole da spendere sul perché non abbia cambiato lavoro per inseguire quelle inclinazioni che mi condurrebbero in un'isola più felice .
Ma sarebbe noioso farlo oltre che inutile.
Quello che invece ritengo utile è la condizione che ho raggiunto nonostante e anche grazie a quell'odio.
Ho imparato a discernere e a non fare di tutta l'erba un fascio; a non mantenere lo stesso stato d'animo negativo figlio delle ore passate al lavoro, anche nel tempo trascorso con le persone importanti (me stesso incluso).
E per questo regalo ricevuto ringrazio l'Universo a cui (se ci penso bene) è bastato solamente chiedere, ed in men che non si dica... ho ricevuto risposta.